In principio è stato lo Yacht Club: la zona più lussuosa delle navi MSC, inaugurata nel 2008 e oggi presente su metà della flotta del colosso crocieristico italiano. Con il tempo, il successo di quello che gli ospiti chiamano «la nave nella nave» – una sorta di circolo dall’osmosi monodirezionale, dove chi è dentro può usufruire di tutte le restanti attività di bordo, chi sta fuori non può accedere se non per concessione del socio: una concezione tutto sommato classicheggiante che rimanda alla divisione in classi dei vecchi transatlantici – ha contribuito a indirizzare MSC, nella persona dell’armatore napoletano Gianluigi Aponte, verso l’ideazione di una classe inedita di navi boutique solo lusso. Il nome scelto ricorda anch’esso i grandi viaggi di una volta: Explora Journeys.
Appena due giorni fa – nei cantieri Fincantieri di Monfalcone – c’è stato quello che gli addetti ai lavori, notoriamente scaramantici, chiamano cerimonia di float out: la prima toccata in acqua della nave, il suo varo tecnico, a un anno esatto dal battesimo ufficiale, già fissato per la fine della prossima primavera. Il float out, che segue la posa della chiglia realizzata a inizio maggio, ha segnato l’ingresso nell’ultima fase di costruzione di Explora I, con il completamento degli interni e delle rifiniture.
A differenza delle navi mass-market, Explora I non avrà comuni cabine ma 461 suite (di cui 371 ocean suite, 67 ocean pentahouse, 22 ocean residence e una owner’s residence), oltre a quattro piscine (tre esterne e una interna dotata di tetto in vetro retraibile), aree lounge, strutture per il fitness e dieci bar di bordo. I 14 ponti esterni si estenderanno su una superficie di 2.500 metri quadrati, più che sufficienti a garantire l’intimità e il relax dei 900 ospiti. Ben pochi, se si paragonano al numero dei crocieristi che popolano (o forse sarebbe meglio dire: popolavano prima della pandemia) grandi navi come MSC Grandiosa, con le sue 2.421 cabine in grado di ospitare 6.300 passeggeri.
Explora I e le sue tre future sorelle II, III e IV – che insieme costituiscono un investimento dal valore complessivo di oltre 2 miliardi di euro – saranno dotate inoltre delle ultime tecnologie ambientali e navali: esse integreranno la più recente tecnologia di riduzione selettiva catalitica per consentire una riduzione delle emissioni di ossido di azoto del 90%, saranno dotate di connettori plug-in di alimentazione da terra per ridurre le emissione in porto e monteranno sistemi di gestione del rumore sottomarino per tutelare le specie marine. Le quattro navi avranno inoltre un’ampia serie di dotazioni di bordo ad alta efficienza energetica per ottimizzare l’uso dei motori e ridurre ulteriormente le emissioni. A questo proposito, MSC ha comunicato che il Gruppo sta indagando la possibilità di utilizzare motori alimentati a gas naturale liquefatto (GNL) su Explora III e IV, i cui vari sono in programma nel 2025 e 2026.
Pierfrancesco Vago, l’Executive Chairman della Cruise Division di MSC Group ha affermato che: «L’impegno del brand nei confronti della sostenibilità va oltre l’utilizzo di tecnologie ambientali e marittime adeguate, ma è integrato anche nell’esperienza di bordo. Le attività presso le destinazioni saranno progettate per lasciare un’impressione e un’impronta positiva sui luoghi e le comunità visitati, puntando i riflettori su talenti, artigianato, cultura, gastronomia e tradizioni locali».
Si tratta – e non sarebbe potuto essere altrimenti – di dichiarazioni che confermano le principali tendenze dei viaggi post pandemia. Prima di tutto, si diceva, la sostenibilità: vale la pena ricordare a questo proposito che MSC ha già trasformato un ex deposito industriale alle Bahamas in un’isola caraibica raggiungibile solo dai suoi crocieristi – a Ocean Cay la pratica della sostenibilità è di casa e coinvolge, tra le altre cose, il ripristino della barriera corallina e la definizione di buone pratiche turistiche come l’utilizzo di creme solari senza ossibenzone, filtri chimici che acidificano le acque. Poi l’esperienzialità: come il competitor diretto Costa Crociere, che ha recentemente lanciato «le escursioni dell’anima», il marchio Explora proporrà un mix tra destinazioni famose e mete al di fuori delle rotte turistiche, all’insegna di un ritmo più lento e passando più tempo in ogni destinazione, per consentire agli ospiti di immergersi completamente nella cultura e nell’ambiente locale, senza lasciare tracce nei luoghi visitati. Infine, l’attenzione al contesto: comandante di Explora I sarà la livornese Serena Melani, prima donna italiana a capitanare una nave passeggeri.
Il viaggio inaugurale di Explora I si svolgerà a maggio 2023 con una crociera nel Mediterraneo di 11 notti da Barcellona ad Atene. Nel suo primo anno di attività, Explora I toccherà 132 porti in 40 paesi, comprese due destinazioni mai visitate prima da navi da crociera, Kastellorizo in Grecia e Saint Pierre in Martinica. Gli itinerari di lancio prevedono inoltre rotte in Europa del Nord, Regno Unito, Islanda, Groenlandia, Canada, la costa orientale degli Stati Uniti, Caraibi, America del Sud e le Hawaii. La durata delle crociere parte da sei pernottamenti fino al Grand Journey di 44 notti in Nord Europa.
Fonte: Vanity Fair Italia – MSC vara Explora I, inizia l’epoca delle crociere di lusso di Antonio Leggieri